Con questo articolo, inauguriamo una nuova sezione del blog che sarร riservata interamente ai Tastieristi: un’area in cui verranno pubblicate guide, tutorial, recensioni e articoli… interamente dedicati al sound dei Floyd… con un occhio speciale ai software freeware.
La nuova sezione sarร curata da Attilio De Simone, tastierista degli Who’s Pink?, esperto di synth e di sound design ed ex-docente presso lโuniversitร tecnica di Neubrandenburg con il corso di Computer Music.
Ovviamente tutti gli articoli saranno poi raggruppati nell’area “Synth & Keyboard” raggiungibile anche dal menu a lato.
Ma ora la parola… anzi la tastiera… passa ad Attilio.
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Le tastiere dei Pink Floyd
di Attilio De Simone
Il suono dei Pink Floyd รจ stato da sempre caratterizzato dalla sapiente miscelazione del suono della chitarra elettrica (accoppiato spesso ad un delay) e delle tastiere. I tessuti armonico/melodici di Gilmour e Wright rappresentano il vero e proprio โmarchio di fabbricaโ dei Floyd.
Sicuramente nel corso degli anni si รจ creata una simbiosi musicale tra i due musicisti, tanto รจ vero che David Gilmour ebbe a dire, in una recente intervista prima della scomparsa di Wright, che per lui Wright rappresentava il compagno musicale ideale, in quanto con lui non aveva bisogno di discutere per decidere come suonare, Wright sapeva sempre in anticipo quello che David cercava.
Ovviamente, nel corso degli anni la strumentazione utilizzata da Wright รจ cambiata radicalmente e si รจ adattata alle novitร tecnologiche per ottenere il miglior risultato sonoro possibile con la migliore strumentazione possibile.
Fatta questa premessa, passiamo ai contenuti di questa serie di articoli.
Lโobettivo sarร quello di illustrare gli strumenti utilizzati da Wright nel corso degli anni per poi approfondire la strumentazione utilizzata in ogni singolo album. Infine ci cimenteremo nel tentativo di avvicinarci alle sonoritร di Wright utilizzando gli strumenti virtuali freeware, che dovrebbero consentirci di ripercorrere un quarantennio di suoni tastieristici con una certa fedeltร .
Passiamo immediatamente ad elencare gli strumenti che hanno caratterizzato piรน degli altri il suono dei Pink Floyd:
Organo Farfisa, prima il Combo-Compact, poi il Compact Duo, ha seguito Wright dai tempi dellโUFO Club fino al successo mondiale di Dark Side. Il Farfisa rappresenta il suono del periodo Barrettiano: molto diretto, pieno di onde quadre, veniva usato anche per creare le atmosfere spaziali delle sperimentazioni effettando lโorgano con unโunitร echo Binson Echorec, che faceva levitare il suono dellโorgano e lo dilatava. Da sottolineare che sia l’organo Farfisa sia il Bisnon Echorec, erano progettati e realizzati in Italia!
Organo Hammond, Wright ne ha usati vari modelli, lโM-102, il B3, il C3 e lโRT-3 (diventanto famoso tra i fans dei Floyd perchรจ usato durante le sessioni di registrazione di Dark Side). I Pink Floyd hanno usato fin dal primo album lโHammond, soprattutto per creare una variante timbrica piรน morbida rispetta al troppo aggressivo Farfisa. Col tempo lโHammond ha sostituito il Farfisa ed รจ diventato lo strumento che ha caratterizzato maggiormente il suono del gruppo in tutti gli album e in tutti i concerti.
Il pianoforte acustico rappresenta invece lโamore nascosto di Wright per la musica classica e la musica concreta (amore espresso nel periodo piรน sperimentale del gruppo, di cui abbiamo molte tracce nella suite di A saucerful of Secrets e nei brani solistici di Ummagumma. Ad inizio carriera Wright ha optato per uno Yahama C-7 (immagine 03) che lo ha accompagnato oltre un decennio, ma spesso e volentieri non si รจ negato il piacere di esibirsi con uno Steinway Baby Gran Piano, di cui abbiamo testimonianza nel Live at Pompei.
Arp Solina in veritร questo strumento elettronico non รจ stato utilizzato tantissimo, solo in un paio di album, ma penso che ogni tastierista si sia cimentato nel tappeto di archi elettrici di Shine on you crazy diamond e quindi la citazione di questo strumento diventa obbligatoria.
Pianoforti elettrici. A partire da The Dark Side of the moon nella paletta sonora dei Floyd entrano anche i pianoforti elettrici, che poi verrano utilizzati in maniera massiccia da Wright, fino allโapice caratterizzato dallโintro di Sheep (Animals) con il piano Fender e il tremolo stereofonico.
Il primo piano elettrico utilizzato da Wright รจ stato il Wurlitzer EP-200 molto piรน aspro e acido del Fender.
Ed รจ proprio il Wurlitzer a caratterizzare Dark Side. Per rendere ancora piรน aggressivo il suono del piano, Wright ci ha abbinato spesso un pedale wah wah, come nella parte centrale di Money.
A partire da Wish you were here, Wright passa al Fender Rhodes Suitcase 73 mark I, caratterizzato da una timbrica piรน morbida che meglio si รจ prestato allo stile esecutivo molto rilassato di Wright.
Synth AKS VCS3, questo sintetizzatore di fabbricazione anglosassone (la risposta europea al Minimoog) fa il suono della sequenza di On the run.
Di difficile utilizzo, orientato prevalentemente al rumoristico, il VCS3 rappresenta il primo approccio davvero concreto dei Floyd alla sintesi elettronica nellโalbum piรน significativo del gruppo (salvo un utilizzo molto limitato nelle colonne sonore di Floyd, non ci sono tracce significative di synth negli album che precedono TDSOTM).
Minimoog Model D (immagine 09), il suono del corno sintetico di Shine On รจ suo. Il moog accompagna i Floyd dal โ73-โ75 fino ai primi anni โ80. Nel periodo live โ73-โ78 Wright era solito portare sul palco due Minimoog Model D, per lโinvidia dei tastieristi (allโepoca un Minimoog costava quanto unโautomobile o quanto una monocamera!!).
Il Prophet V usato per le registrazioni di The Wall e per la successiva tournee.
Questo polifonico ricco di sfumature e possibilitร sonore rappresenta il miglior synth che Wright abbia mai avuto lโoccasione di suonare, e se lo dice lui possiamo credergli.
Kurzweil K2000 usato nel periodo digitale, dagli anni โ90, impiegato per Division Bell, le successive tournee.
Il classico โferro del mestiereโ, il tipico synth moderno in grado di fare da factotum: sonoritร di synth analogici, campionamenti di pianoforti elettrici, ecc.
Ovviamente, gli โinnamoramentiโ di Wright sono stati anche altri, dal Fairlight del periodo Zee allโAkai S1000 e allโEmu Proteus di Broken China passando per le tastiere Roland negli anni โ80, ma sicuramente gli strumenti a tastiera che caratterizzano il suono di Richard Wright sono quelli sopra citati.
Nei prossimi articoli andremo ad analizzare le strumentazioni dei singoli album vivisezionando anche i brani piรน significativi della produzione Floydiana.
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Buonasera sono interessato a scoprire il sinth. usato da Rick Wright in One of these days e i relativi settaggi.
Grazie a chi risponderร . Stefano
Non mi risulta che sia stato utilizzato alcun tipo di sintetizzatore per One of these day. Solo meraviglioso uso dell’organo. Saluti. Corrado.
Aggiungerei il Roland Jx 10, meglio conosciuto come Super Jx. Lo ha usato nel tour di “A momentary lapse”. Tastiera di grande impatto sonoro con suoni caldi, utilizzata anche da tantissimi altri musicisti. Tipico suono, l’intro di On the turning away.
assolutamente!
Manca il Clavinet utilizzato nelle sessioni di wish you were here, ed il primo Farfisa utilizzato nel ’65-’66 era il Compact deluxe…
ho un farfisa compact duo come quello usato dai pink floid a pompei perfettamente funzionante con riverbero,per chi fosse interessato lo vendo
Hammond, synth, Composer
Ciao sarei interessato io al Farfisa compact! lo vendo ancora? contattati in privato carmine.calia@gmail.com grazie
comunque ottimo web
Ciao Attilio, potresti indicarmi il setup ed i vari settaggi per Coming Back To Life, Hey You, Comfortably Numb, Shine on you crazy diamond, Another brick in the wall. Grazie anticipatamente.
ciao Fabio, in realtร Wright non usa il Binsob in tutti i brani. Ci sono alcuni brani in cui usa questo effetto. Ma un echo su una tastiera, soprattutto un organo, non รจ che si usi tantissimo. Inoltre nei brani in cui viene impiegato l’echo, Wright modifica i parametri in tempo reale, basta vedere meglio il live a Pompei, soprattutto in set the controls e la parte centrale di echoes, per vedere come la mano destra di Wright stia spesso sui potenziometri del Binson. Non c’รจ un settaggio prefissato o standard e l’effetto non viene usato sempre, l’echo lo troviamo nei segmenti sperimentali.
Questo sito รจ stato dedicato ai pink floyd e a david gilmour in particolare.
L”idea di dedicarsi alle “tastiere dei pink floyd” รจ superba.
Vorrei porre una domanda ad Attilio De Simone:
Posso sapere se รจ possibile in che posizione usava il binson echorec sul farfisa?
ECHO,REP o SWELL?
Grazie!
E una cosa che mi รจ sempre stata a cuore,seguirรฒ con molta dedizione questa Nuova proposta.
Salve, il tipico lavoro fatto da wright nei frammenti piรน psichedelici (esempi ne trovi nel live a Pompei soprattutto in set the controls) รจ costituito proprio dal suono dell’eco con piรน ripetizioni. Quindi in molti casi Wright impiega il settaggio su REP.
Bisogna ascoltare i singoli brani comunque, perchรจ gli effetti sono fatti per essere settati diversamente a seconda delle esigenze sonore. Non credo che esista un settaggio unico. Sicuramente in molti brani Wright usa il REP, ma ho ascoltato molti live in cui la ripetizione del delay รจ unica (cioรจ senza feedback) e quindi avrebbe potuto aver usato l’ECHO. Infine in alcuni brani sicuramente si รจ servito dello SWELL, tipo in celestial voices, perchรจ il suono del farfisa assume una spazialitร che รจ frutto di un trattamento sonoro del binson. Non esiste un settaggio predefinito comunque.
Adesso mi รจ chiaro.Cercavo proprio quello Spazio di celestial voices,mi รจ sempre piaciuto usato in versione swell allora.
Dunque per ogni brano aveva un suo settaggio…..
Rimarrรฒ sintonizzato per cercar meglio di capire gli strumenti virtuali freeware…per riprodurre quei suoni….
Grazie Attilio.
molto interessante. grazie