Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII – 2025

Pink Floyd Pompeii | GIAMPAOLO NOTO

Nel 2025 verrà presentato in 4K uno dei film-documentario più iconici della storia: Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII

Questo capolavoro diretto da Adrian Maben tra le rovine dell’antico anfiteatro di Pompei, rappresenta da sempre un punto di riferimento per i fan dei Pink Floyd (e non solo).
Con l’avvento delle nuove tecnologie audio e video, il remastering promette di portare questa esperienza visiva e sonora a un livello mai visto prima.

Il film è stato meticolosamente restaurato a mano, fotogramma per fotogramma, dal negativo originale da 35 mm, scoperto in cinque scatole all’interno degli archivi dei Pink Floyd. Questa svolta epocale ha portato alla luce le pellicole originali utilizzate durante quei giorni soffocanti tra le rovine di Pompei oltre 50 anni fa.

Il team che si è occupato del restauro, guidato da Lana Topham, aveva la missione di preservare l’integrità e la bellezza dell’immagine originale.
Il film è stato scansionato in 4K utilizzando tecniche avanzate per garantire i dettagli più fini e nitidi.
I colori sono stati migliorati e ogni fotogramma è stato meticolosamente rivisto e riparato, mantenendo un aspetto naturale e vivido con minime regolazioni della grana.

Il film presenta anche una qualità audio sbalorditiva con un nuovo mix cinematografico curato da Steven Wilson in 5.1 e Dolby Atmos che esalta la profondità e la chiarezza del film, preservando l’autenticità e lo spirito dell’uscita originale del 1972.
L’obiettivo di Wilson era di rimanere fedele a come la band avrebbe suonato in quelle giornate torride del 1971.

La nuova versione restaurata del film sarà proiettata in cinema e in IMAX a partire dal 24 aprile, mentre i biglietti saranno disponibili dal 5 marzo.

Il restauro sarà accompagnato anche dall’uscita (per la prima volta in assoluto) di un album live dedicato Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII che sarà disponibile su CD/LP/Blu-Ray/DVD/Digital Audio/Dolby Atmos dal 2 maggio.

Questa la Tracklist

Side A
1. Pompeii Intro
2. Echoes – Part 1
3. Careful With That Axe, Eugene

Side B
1. A Saucerful of Secrets
2. Set the Controls for the Heart of the Sun

Side C
1. One of These Days
2. Mademoiselle Nobs
2. Echoes – Part 2

Side D
1. Careful With that Axe, Eugene – Alternate take
2. A Saucerful of Secrets – Unedited

E questo un video di preview del lavoro svolto

 

Chorus, Phaser, Flanger: facciamo chiarezza!

chorus phaser flanger | GIAMPAOLO NOTO

Se sei un chitarrista alle prime armi o un musicista esperto che vuole approfondire la conoscenza degli effetti di modulazione, probabilmente ti sarai imbattuto in termini come chorus, phaser e flanger. Questi effetti sono molto utilizzati nel mondo della chitarra elettrica, ma capire le differenze tra loro può essere un po’ complicato.

In questo articolo, esploreremo ciascuno di questi effetti, spiegando come funzionano e in quali contesti musicali vengono utilizzati.

Chorus: l’effetto che aggiunge Profondità e Ricchezza di Suono

Il chorus è uno degli effetti di modulazione più popolari e versatili. Il suo scopo principale è quello di creare l’illusione di più chitarre che suonano simultaneamente, aggiungendo profondità e ricchezza al suono.

  • Come funziona: Il chorus duplica il segnale della chitarra, ritardandolo leggermente e modulandone l’altezza (pitch) con un oscillatore a bassa frequenza (LFO). Questo crea un effetto “ondulato” che simula il suono di un coro.
  • Caratteristiche: Il suono è caldo, avvolgente e spesso descritto come “liquido”. Può essere regolato in termini di velocità (rate) e profondità (depth) per ottenere risultati più sottili o più evidenti.
  • Quando usarlo: Il chorus è perfetto per arricchire assoli, parti ritmiche o per creare atmosfere dreamy. È molto utilizzato nel rock degli anni ’80, nel pop e nel funk.

E’ l’effetto usato da Gilmour nella configurazione dual mono per aggiungere spazialità al suono: viene aggiunto un chorus (normalmente ce-2) su un solo canale (tipicamente il sinistro).
Esempi famosi: “Come As You Are” dei Nirvana, “Purple Rain” di Prince.

Phaser: l’effetto “Spaziale” e Psichedelico

Il phaser è un effetto che crea un suono “spaziale” e ipnotico, spesso associato alla musica psichedelica e progressive.

  • Come funziona: Il phaser divide il segnale della chitarra in due, spostando la fase di una delle due copie e ricombinandole. Questo crea picchi e avvallamenti nello spettro di frequenze, noti come “notches”. Un LFO modula questi picchi, creando l’effetto caratteristico.
  • Caratteristiche: Il suono è ondulato e “rotante”. Può essere regolato in termini di velocità (rate) e numero di fasi (stages).
  • Quando usarlo: Il phaser è ideale per parti ritmiche, assoli o per aggiungere un tocco psichedelico al tuo sound. È molto usato nel rock classico, nel funk e nella musica sperimentale.

E’ l’effetto di modulazione principale nell’album “Wish You Were Here”
Altri esempi famosi: “Eruption” di Van Halen, “Bold as Love” di Jimi Hendrix.

 

Flanger: l’effetto “Jet Plane”

Il flanger è un effetto che crea un suono metallico e “swooshing”, spesso descritto come il rumore di un jet che passa sopra di te.

  • Come funziona: Il flanger è simile al chorus, ma utilizza un ritardo molto più breve (solitamente inferiore ai 20 millisecondi) e reintroduce il segnale ritardato nel circuito con un feedback. Questo crea un effetto di “comb filtering” che produce picchi e avvallamenti nello spettro di frequenze.
  • Caratteristiche: Il suono è più estremo e “metallico” rispetto al chorus, con un effetto di movimento più pronunciato. Può essere regolato in termini di velocità (rate), profondità (depth) e feedback.
  • Quando usarlo: Il flanger è perfetto per parti ritmiche dinamiche, effetti speciali o per aggiungere un tocco drammatico al tuo sound. È molto usato nel rock, nel metal e nella musica elettronica.

E’ l’effetto di modulazione principale negli album “Animals”, “The Wall”, “The Final Cut”
Altri esempi famosi: “Barracuda” degli Heart, “Unchained” di Van Halen.

Confronto Rapido: Chorus vs Phaser vs Flanger

Chorus: Suono caldo e avvolgente, ideale per arricchire il suono.
Phaser: Suono spaziale e psichedelico, perfetto per effetti rotanti.
Flanger: Suono metallico e drammatico, ottimo per effetti speciali.

Conclusioni: Quale Effetto Scegliere?

La scelta tra chorus, phaser e flanger dipende dal tipo di suono che vuoi ottenere e dal contesto musicale in cui suoni.
Il risultato finale dipende anche molto da dove viene posizionato l’effetto di modulazione all’interno della catena effetti: ad inizio catena per avere un effetto più presente ed invasivo e fine catena per un effetto più morbido o per simulare un suono più liquido tipo Leslie o Rotating Speaker.

La cosa migliore è sperimentare con ciascuno di questi effetti, regolandone i parametri per trovare il sound che più si adatta al tuo stile.
Buona sperimentazione e buona musica! 🎸

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