Blackstar HT-20 Head + HTV-212

Qualche tempo fa, deciso a prendere un nuovo amplificatore valvolare low watt, mi sono riaffacciato sul mercato degli amplificatori per chitarra, per capire cosa ci fosse di disponibile… e SBAM!!! mi si è aperto un mondo di proprozioni immense!
Sono rimasto sorpreso dalla quantità e – soprattutto – dalla qualità dei prodotti presenti in questa fascia di mercato (low watt).

Sembra che finalmente ci sia resi conto di come, la grande qualità raggiunta ormai dai sistemi di PA, permetta di utilizzare amp di potenza e proporzioni ridotte.

Tornando alla mia ricerca, dopo aver scremato la lista degli amp di mio interesse a “solo” dieci modelli, me li sono studiati a fondo, confrontandoli sotto ogni aspetto: schema di funzionamento, tipo di valvole, qualità costruttiva… e via di seguito.
Alla fine ho eletto il “mio migliore” che – ovviamente – poi ho comprato!

Si tratta della testata BLACKSTAR HT-20 e della cassa BLACKSTAR HTV-212.

Partiamo dalla testata.

HTStudio20Head | GIAMPAOLO NOTO

BLACKSTAR HT-20 Head

Si tratta di una testata da 20W con 2xECC83 e 2xEL34, due canali, reverbero digitale, loop effetti e uscita per registrazione con simulazione di cassa 1×12”

E’ costruita con molta cura, materiali di ottima qualità e rifiniture ben realizzate. La dotazione “di serie” include un footswitch per il cambio canale, cavo di alimentazione, cavo per collegamento alla cassa (jack-jack), manuale e documenti vari.
Le dimensioni sono contenute ed anche il peso (circa 13Kg) è uno dei più bassi della categoria.
Come detto la testata è una due canali.

ht20hpanelthumb | GIAMPAOLO NOTO

Canale Clean
Nella presentazione ufficiale della Blackstar c’e’ scritto “pure boutique cleans”… ed in effetti il clean è veramente bello, superiore alle aspettative: rotondo, preciso, mai urlato e con una dinamica spaventosa… il tutto gestito con solo due regolazioni Volume e Tone.
Reagisce perfettamente ai pedali effetto e anche suonato “da solo” con un po’ di reverb tira fuori un carattere da primo della classe.
Qualcuno lo paragona al pulito Hiwatt, parlando di un clean ai limiti dell’Hi-Fi… forse non siamo ai livelli dell’hiwatt, ma la strada è quella!

Canale Drive
Il canale drive è una vera sorpresa… almeno per me e per i miei gusti.
Racchiude una gran varietà di gain, dal low gain, quasi da usare come semplice boost, ad un lead gain, molto più potente, per capirci da assolo… il tutto però senza mai strappare, senza diventare volgare o – come la chiamo io – senza diventare “motosega”.
Il canale gain ha, oltre al volume, la classica regolazione di bassi/medi/alti e poi ha un controllo – brevettato da Blackstar – denominato ISF (Infinite Shape Feature): questo controllo agisce sulle frequenze medie, spostandone il punto centrale… in questo modo si modifica la curva di equalizzazione e si ottiene un sound più americano o più inglese.

L’amp in generale ha una dimanica veramente notevole, si sente il sound sotto le dita in un modo unico, una sensibilità altissima e sempre molto precisa.
Il reverb è digitale ma molto gradevole, mai esagerato, con un’ottima escursione del pot di regolazione.
Molto utile l’uscita con simulazione di cassa 1×12” che permette di fare registrazioni veloci, semplicemente collegamendo un cavo sulla testata, con una resa di tutto rispetto.
I 20W sono veramente tanti… fin’ora non sono mai riuscito a spingerlo oltre il 60% di Master Volume!

 

La cassa.

HTV212 | GIAMPAOLO NOTO

BLACKSTAR HTV-212

Si tratta di una cassa 2×12” 160W

La cassa può essere usata in modalità mono (8ohm) o in modalità stereo (2x16ohm), selezionabile tramite jack.

La configurazione è open-back ed i coni sono due Celestion Seventy80: questi coni sono conosciuti per la loro estrema pulizia e grande risposta… vengono usati, infatti, anche nei più importanti “active cab” (casse attive) usate con i sistemi di simulazione amp, tipo Pod.

 

Il giudizio generale su questa configurazione è molto positiva, il suono è veramente bello e potente, ma mai freddo, mai finto.

Alla Blackstar hanno saputo coniugare un sound di altissimo livello, da primi della classe, con prezzi onesti ed in linea con la concorrenza… complimenti!

 

Un bel video dimostrativo della testata Blackstar HT-20 da Nevada Music

Un tecnico speciale…

Tra una recensione e l’altra, tra un setup e l’altro…
… un piccolo break per una “notizia” di cronaca gilmouriana…

 

La cantante Judith Owen si è esibita recentemente al Tabernacle di Londra, per un evento della serie 5 x 15.
Si tratta di mini-concerti che rispondono a due regole fondamentali: sono improvvisati e non durano più di 15 minuti.

All’inizio della serata la Owen ha avuto po’ di difficoltà con il suo microfono.
Alla sua richiesta di assistenza, si è alzato un uomo del pubblico, è salito sul palco, ha risolto il problema ed è tornato a sedersi, per godersi il concerto.

La Owen non ha fatto caso a chi fosse (anzi sembra aver dichiarato che non lo conoscesse proprio!)…
…ma il resto del pubblico invece – compreso un giornalista presente tra il pubblico – lo ha riconosciuto: era David Gilmour!

Questo l’articolo uscito sui giornali inglesi: Floyd rescue for damsel in distress

 

La prossima volta che suonate, se avete un problema… provate a chiedere un aiuto al pubblico presente… magari c’e’ li un tecnico speciale pronto a darvi una mano!