Boostare il Muff

boost muff 1 | GIAMPAOLO NOTO

Abbiamo già parlato varie volte su questo blog di come “boostare” un Muff, in particolare con il Tube Drive.

Ho pensato però di tornare sull’argomento perchè, molto spesso, ricevo email di amici che mi chiedono se sia più corretto mettere il Tube Drive prima o dopo il Muff… anche in considerazione del fatto che qui sul blog si dice spesso di usare il Muff prima del Tube Drive, ma poi online si trova molti esempi (e video) di chi dice esattamente il contrario.

La prima regola fondamentale è che non ci sono regole!

Il processo di “creazione” del sound è un’alchimia molto complessa e delicata: ciò che è perfetto per uno, può essere pessimo per un’altro… quindi non ci sono ricette buone per tutti.

Detto questo, però, si può provare ad approfondire meglio il discorso… cercando anche di capire perchè secondo Gilmour (tanto per fare un nome), secondo Cornish (tanto per farne un altro) e molto più modestamente anche secondo me, è meglio usare il tube driver, come boost, dopo il Muff.

Iniziamo con il dire che, quando parliamo di boost, non ci riferiamo ad un aumento di volume, ma piuttosto ad una “modifica” molto più complessa del segnale proveniente dal Muff, che sostanzialmente riguarda il gain ed il tono.

Soprattutto con i Muff moderni l’uso di un boost è quasi indispensabile (sempre avendo come riferimento il sound alla Gilmour), dato che il suono è spesso troppo graffiante e secco… e si usa il boost proprio per rendere il sound più morbido e rotondo.

dstom pedalboard1 | GIAMPAOLO NOTO

Già nei primi anni ’70 Gilmour iniziò a sperimentare l’uso di un overdrive come boost del Muff, utilizzando il Colorsound Power Boost come boost del Big Muff Ram’s Head, posizionato proprio dopo il Muff.
Come sappiamo poi, dai primi anni ’90, Gilmour passò (quasi) stabilmente all’uso del Tube Driver come overdrive e come boost… e da allora in tutte le sue pedalboard (Cornish) troviamo – dopo il Muff – uno o due Tube Driver.

boost muff 2 | GIAMPAOLO NOTO

E QUINDI?
Quindi come detto non ci sono regole valide per tutti… però se crediamo che Gilmour abbia un buon sound, se pensiamo che Cornish sappia il fatto suo in termini di trattamente del segnale… possiamo farci ispirare da loro e provare per prima la loro soluzione… con il boost dopo il muff.

Personalmente, dopo aver fatto molte prove e test, con pedali quasi di ogni tipo, sono sempre arrivato alla stessa conclusione: se uso un boost per muff, mi piace di più in configurazione post.

 

COME IMPOSTARE I PEDALI
Come ho detto anche all’inizio di questo articolo, il boost può essere messo prima o dopo del muff e non ci sono regole predefinite… ognuno può sperimentare la propria soluzione migliore, anche in riferimento al tipo di strumentazione utilizzata (chitarra, amp) ed al resto della catena effetti.

Una volta decisa quale sia la nostra posizione migliore del boost rispetto al muff, ci sono alcuni accorgimenti che – se tenuti presenti – possono contribuire sensibilmente a migliorare il risultato finale.

E’ fondamentale capire che il boost, proprio per il tipo di lavoro che svolge, dovrebbe essere il più trasparente possibile… non spetta al boost definire il sound… deve “solo” esaltarlo.

Bisogna poi tenere presente che nella coppia boost-muff non si possono avere entrambe i pedali in configurazione high gain… sarebbe preferibile avere sempre un bilanciamento tra low ed high gain: se un pedale viene impostato con un gain alto, l’altro dovrebbe averlo basso.

Molto spesso i problemi nell’uso del boost dopo il Muff nascono proprio da un non corretto setup dei pedali.

Per iniziare, impostiamo il tube driver in modo da avere una regolazione di toni molto simile al Muff (così da non modificarne la timbrica) e teniamo il gain basso diciamo non oltre il 10%; a questo punto impostiamo il Muff con le regolazioni di tono e gain (sustain) che preferiamo.
Ora procediamo con piccoli aggiustamenti sui due gain in modo da trovare il miglior bilanciamento… tenendo sempre presente che se teniamo il Muff con il gain alto , il tube driver dovrebbe tenerlo medio-basso… diciamo non oltre il 50%.
Una volta raggiunto il giusto bilanciamento dei gain, affiniamo il tutto con le regolazioni di tono, per dare il giusto colore al sound.

Personalmente nella V3 ho due BK tube driver per avere due differenti configurazioni, a seconda del sound che voglio ottenere: il primo ha un gain al 20%, il secondo ha un gain al 50%… ovviamente i due TD sono impostati con livelli di volume adeguati al gain… ed utilizzo valvole JJ ECC82.
Va anche detto che quasi mai li uso come boost… dato che il mio Muff (Creamy Solo) non ne ha bisogno!

boost muff 3 | GIAMPAOLO NOTO

Moog Cluster Flux: chorus/flanger analogico

| GIAMPAOLO NOTO

Moog Music si prepara a lanciare sul mercato un nuovo pedale: il Moogerfooger MF-108M Cluster Flux. Si tratta di un chorus/flanger Analogico.
Il pedale sarà in vendita dall’autunno del 2011 e per il momento si sa solo che il prezzo in USA dovrebbe essere di $599.

Il pedale come detto è un chorus/flanger… ma in realtà offre molto di più di un normale chorus/flanger: è possibile infatti modificare la forma d’onda della modulazione, impostando per la sezione LFO una forma d’onda di tipo Sine, Triangle, Square, Saw, Ramp o Random, avendo quindi la possibilità di generare una molteplicità di effetti differenti.

L’ingresso MIDI presente sul pedale permette poi di controllare i parametri dell’effeto: Delay Time, Range, Feedback, Output Level, LFO Waveform, LFO Rate, LFO Amount e Mix.

Altre caratteristiche molto interessanti di questo pedale sono:

· La possibilità di sincronizzare gli effetti di modulazione LFO al MIDI Clock o Tap Tempo
· La capacità di controllare il tempo di ritardo (delay time) con MIDI Note per l’effetto flanger
· Controllo CV o Midi di tutti i parametri (Delay Time, LFO Rate, Feedback, LFO Amount, Mix)
· Insert Send/Return con differenti modalità operative
· Seconda uscita configurabili tramite DIP switch per i diversi tipi di uscite stereo
· Modalità Spillover che consente la creazione di droni e interessanti effetti di feedback
· Feedback bipolare, che consente di modificare la cadenza dei picchi risonanti (even/odd harmonic emphasis)
· Modulo LFO interno a ampio spettro.
· Il pedale può essere facilmente integrato in strutture floor multieffect o in veri e propri sistemi modulari

Questi invece una serie di sample registrati da Moog Music per CDM

[soundcloud]http://soundcloud.com/cdm/sets/moogerfooger-cluster-flux-mf[/soundcloud]