HIWATT T40 Head

HIWATT T40 Head

Hiwatt ha presentato nel 2012 una nuova serie, la “Tube Series”, composta da 3 testate e 3 combo: 10, 20, 40 Watt.

Sono rimasto subito piuttosto incuriosito da questa nuova serie e così ho deciso di acquistare la testata più “grande” da 40w… ed ecco la recensione.

HIWATT T40 Head

CARATTERISTICHE TECNICHE

Si tratta di una testata basata sulla versione Custom Studio/Stage.

L’elettronica è su PCB con componenti di alta qualità, i trasformatori sono grandi e ben dimensionati, la costruzione è ordinata e pulita; buona anche la qualità dei materiali dello chassis (in alluminio piegato) e del box in legno.

La sezione preamp è costituita da 2 valvole 12AX7 e una 12AU7, mentre la sezione finale è realizzata con quattro EL84.

L’amp ha due canali (clean e overdriver) selezionabili con uno doppio footswitch, con il quale si può anche accendere o spegnere il reverb (Accutronics).
La scelta del canale può essere fatta anche dal pannello con un micro switch apposito.

HIWATT T40 Head

I controlli sono: Master Volume, Reverb, Treble, Middle (push/pull), Bass, Overdrive Gain, Normal Gain.
Il classico controllo di toni Hiwatt con in più la possibilità di avere un boost delle frequenze alte nel controllo dei toni medi.

Sul pannello frontale sono presenti anche tre switch: Power, Standby, 20W/40W (per poter far lavorare la testata alla metà della potenza massima erogabile)

 

HIWATT T40 Head

Sul retro dell’amp troviamo il jack (stereo) per il doppio footswitch di controllo, il loop fx (send/return) parallelo, un’uscita Line Out con il segnale proveniente dal preamp (per entrare diretti in un mixer o pilotare un amplificatore di potenza) e l’uscita per la cassa (8 ohm)

SUONO HIWATT

Fin qui le caratteristiche tecniche, veniamo ora al sound.

Per questa prova la testata è abbinata con una cassa Hiwatt 2×12 con coni Fane.

HIWATT T40 Head

I samples che seguono sono stati registrati con la Black Strat diretta nell’amp, senza nessun effetto o ritocco in post produzione.

 

SAMPLE #1 – CLEAN SOUND

Partiamo dal canale clean (che poi per quanto mi riguarda è l’unico canale Hiwatt!): è il “classico” pulito Hiwatt, pieno, rotondo, con tutta la dinamica che questo tipo di amp sa regalare.

Anche a 20W e con un volume al minimo, l’amplificatore tira fuori tutto quel che arriva dalla chitarra, con una bellissima compressione delle medio-basse.
Alzando il volume il suono rimane pulito e definito… con una pressione sonora assolutamente sopra le aspettative.

 

SAMPLE #2 – DRIVE SOUND

Come detto la testata T40HD è una due canali… parliamo quindi anche del canale drive.

Pur non essendo un amante del canale drive negli amp Hiwatt, devo dire che questo può sorprendere: rispetto alla serie Hi-Gain ad esempio, si tratta di un drive molto più vintage, scuro (forse troppo) e graffiante.

 

SAMPLE #3 – MIDDLE PUSH/PULL SOUND

Questo sample riguarda il push/pull sul potenziometro dei MIDDLE: permette di ottenere una variazione della curva di equalizzazione dei medi, con un boost sulle frequenze alte.

 

SAMPLE #4 – COMING BACK TO LIFE (INTRO)

L’ultimo sample è per sentire il sound nel mix con altri strumenti: si tratta dell’intro si Coming Back To Life suonato su backingtrack.
La registrazione è stata fatta con Black Strat, pedalboard V3, testata Hiwatt T40HD, cassa Hiwatt 2×12 Fane, SM57
Gli effetti utilizzati sono: Compressore e Delay.

 

Ovviamente l’amp regala il meglio di se con uno o più pedali davanti: come tutti gli Hiwatt, merita a pieno l’appellativo di “mangia pedali”.

 

COSTO

Ma veniamo ad un’altra caratteristica importante di questa testata: il costo.

In un periodo come quello che stiamo vivendo, non è sempre possibile investire grosse somme di denaro per gli strumenti musicali.
Il costo è un altro dei punti di forza di questa testata: con una cifra che si aggira intorno ai 700€ (si avete letto bene 700) si porta a casa il sound Hiwatt!

 

CONCLUSIONI

La T40HD è una testata Hiwatt …e si sente!

Il suono del canale pulito è il tipico suono Hiwatt della serie Custom.
Il drive è un po’ cupo, ma molto british.

Molto utile la presenza del send/return e del line out.

I suoi 40w sono ampiamente sufficienti per suonare anche su grandi palchi, con la possibilità di ridurre la potenza a 20w per le situazioni più piccole o per l’uso in casa.

Questo il link diretto al sito Hiwatt http://www.hiwatt.co.uk/

Le tastiere dei Pink Floyd: un setup virtuale

di Attilio De Simone

Prima di procedere nell’analizzare i singoli album approfondendo la strumentazione utilizzata brano per brano, andiamo ad allestire la nostra strumentazione virtuale.
L’obiettivo di questa serie di articoli consiste nell’imbastire un setup sonoro credibile basato semplicemente sulla strumentazione freeware reperibile a costo zero sulla rete.

Il lavoro svolto sulla selezione della strumentazione è frutto di oltre 12 anni di studio, analisi, ascolto, recensione, critica di praticamente tutti i software e plugin presenti sulla rete, quindi possiamo affermare con una determinata serenità che le applicazioni e i plugin che utilizzeremo e che vi suggeriremo di utilizzare rappresentano la scelta migliore possibile per ottenere a costo zero la migliore emulazione possibile delle sonorità che intendiamo ricreare.

Va fatta una premessa: dato che il fine di questi articoli non è quello di fornirvi i rudimenti tecnici su come utilizzare gli strumenti virtuali, su cosa siano i plugin vst e vsti, su come si installano i driver di una scheda audio, su come si setta la latenza in un software, su come si ottimizza un os windows, su come si collega una master keyboard ad un computer, ecc, dobbiamo dare per scontato che voi già sappiate di cosa stiamo parlando.
Il fine di questi articoli è solo quello succitato.
Le risorse su internet sono tantissime e non avrete problemi a reperire tutte le informazioni di cui avete bisogno.
Di siti informativi a riguardo ce ne sono a decine, anche in lingua italiana.

Se avete questioni da porre, potete contattarmi via email: adssda@libero.it

 

1) Host

Partiamo dall’host, che rappresenta la piattaforma all’interno della quale faremo girare i nostri plugin virtuali. Dobbiamo immaginare un host vst come un palco, dove abbiamo conservati tutti i nostri strumenti, gli effetti e i cavi per collegarli, dove settiamo i parametri, colleghiamo le tastiere, ecc.

011 | GIAMPAOLO NOTOTra le alternative freeware sicuramente il software VSTHost ha raggiunto un grado di maturità e stabilità tale da poter essere impiegato serenamente nell’utilizzo live.

Da questo link potete accedere al sito austriaco che ha sviluppato questo bellissimo freeware, da cui potete scaricare la versione a 32 bit e quella a 64 bit.
http://www.hermannseib.com/english/vsthost.htm

Una volta scaricato e decompresso il file, non abbiamo bisogno di installare nulla. Il programma è già funzionante al 100% ed è completamente gratuito. All’interno della cartella principale potremmo creare una sottocartella che denomineremo vstplugin (per esempio)  e dove andremo a collocare i plugin che emuleranno gli strumenti di cui vogliamo ricreare il suono.

 

2) organo Farfisa

Per emulare l’organo Farfisa abbiamo il Combo Model F  che ricreerà perfettamente la circuitazione degli organi italiani a transistor.
022 | GIAMPAOLO NOTO
Questo è il link da cui scaricare il plugin.
http://www.martinic.com/combof/

Devo dire che questo plugin è impareggiabile, aggiungendo l’emulazione di un delay a nastro e di un riverbero otteniamo un risultato credibile al 100%.

 

 

3) organo Hammond

031 | GIAMPAOLO NOTOPer l’emulazione propongo due alternative: l’ORGANized Trio dell’italianissma GSI, che offre un suono di organo hammond con un’ottima pasta e dalle caratteristiche complete (è possibile interagire con tutti i parametri tipici degli organi Hammond settando anche il keyclick e la distorsione).
Da questo link
http://www.genuinesoundware.com/?a=downloads
è possibile scaricare il file denominato “SoundFonts.it legacy donationware plugins – full collection” (praticamente l’ultimo della lista) che contiene una serie di plugin che ci potranno essere tutti quanti utili per i nostri lavori.

04 | GIAMPAOLO NOTOOppure in alternativa propongo il NuBi Plus  da abbinare insieme al plugin con effetto leslie Spinner LE

Qui possiamo scaricare il NuBi Plus

http://www.vstplanet.com/News/2012/NUBI_Plus.htm

e qui lo Spinner LE

http://www.vstplanet.com/Effects/Modulation5.htm

051 | GIAMPAOLO NOTO
Ascoltate entrambe le alternative da me proposte e decidete da soli il suon che più vi aggrada.

 

 

 

 

4) Pianoforte acustico

061 | GIAMPAOLO NOTOPer emulare il suono del piano acustico possiamo servirci del CV Piano che è stato realizzato dalla Tascam
scaricabile da questo link
https://plugins4free.com/plugin/382/
e sul cui funzionamento consiglio di visionare questo video
http://www.youtube.com/watch?v=4Sl3kfx6GR8

Ci sarebbero anche altre alternative (tipo ricorrere ai campionamente dei sound fonts o ad altri vst un pò più leggeri rispetto al CV Piano) ma testate questo strumento e fatemi sapere come vi trovate, potrei suggerirvi delle alternative.

 

5) Arp Solina

071 | GIAMPAOLO NOTOPer emulare la string machine di Shine On You Crazy Diamond consiglio caldamente l’Esline String semmai abbinata in multilayer ad un plugin denominato proprio Crazy Diamonds (guarda caso….).

Qui il Crazy Diamonds
http://untermkittel.de/rumpelrausch/?PLUGINS

UPDATE
Se non riuscite a scaricare con i link precedenti provate anche qui
https://www.kvraudio.com/product/esline_by_elektrostudio
https://plugins4free.com/plugin/792

https://plugins4free.com/plugin/286/

 

6) Pianoforti elettrici

081 | GIAMPAOLO NOTOPer emulare il suono del Wurlitzer EP-200 abbiamo una sola scelta (ottima tra l’altro) rappresentata dall’ottimo MrTramp2, del già nominato sviluppatore italiano GSI.
Da questo link abbiamo accesso al download del plugin, bisogna sottolineare che il Wurlitzer è emulato davvero bene. http://www.genuinesoundware.com/?a=showproduct&b=40

091 | GIAMPAOLO NOTOPer l’emulazione del pianoforte Fender Rhodes vi suggerisco due alternative:

il MrRay73 dell’appena citato sviuppatore GSI, scaricabile da questo link
https://plugins4free.com/plugin/273/

101 | GIAMPAOLO NOTOo il 4Front Rhode Module, scaricabile da questo link
http://www.opensound.com/proaudio-download.html

Anche in questo caso testate i due plugin e scegliete liberamente lo strumento che più si addice alle vostre esigenze (non è detto che non possano andare bene tutti e due….)

 

7) AKS VCS3

1110 | GIAMPAOLO NOTOPer emulare il primo synth usato dai Floyd possiamo usare l’ottimo Cynthia scaricabile da questo link:

https://plugins4free.com/plugin/789/

segnaliamo che tra i preset di questo plugin troviamo proprio il suono di On the run e quindi risparmieremmo della fatica nel caso in cui non abbiamo la pazienza necessaria per toglierci la soddisfazione di ricostruire il suono di On the run partendo da zero.

 

 

8 ) Minimoog Model D

12 | GIAMPAOLO NOTOIn questo caso torniamo alla già citata softwarehose Elektrostudio (per l’emulazione dell’Arp Solina).

Il Virtual Model Mini replica perfettamente (sia graficamente che dal punto di vista sonoro) il modello più famoso del Minimoog.

 

 

9) Sequential Circuits Prophet V

13 | GIAMPAOLO NOTOPer il synth preferito da Richard Wright ci serviremo dello sviluppatore EFM che ha dato vita al clone denominato SCP5, che ricrea in modo molto credibile le sonorità che abbiamo ascoltato in The Wall.

Questo è il link per scaricare questo strumento:

http://www.vstplanet.com/News/2012/EFM_SCP5

 

10) Tapetronic

Un altro strumento che ci può essere utile è il Tapetronic sempre della Elektrostudio, ottimo per emulare i cori e i violini di Celestial Voices o il flauto di Julia Dream:

https://freevstplugins.net/tapeotronic/

 

11) Effetti

14 | GIAMPAOLO NOTOPer gli effetti suggeriamo di servirci della suite di plugin Kjaerhus Classic (immagine 14), composta da Eq, Compressore, Limiter, Auto-Filter, Delay, Riverbero, Phaser, Flanger e Chorus, i singoli plugin sono scaricabili da questo link

http://www.acoustica.com/plugins/vst-directx.htm

Va segnalato che questi plugin sono diventati uno standard, in quanto lavorano in modo molto preciso e offrono una serie di controlli molto chiari e ben identificabili anche dai musicisti non abituati ad utilizzare il computer, e pur trattandosi di plugin non commerciali molti produttori li utilizzano per un impiego professionale.

 

15 | GIAMPAOLO NOTOPer dare un sapore analogico possiamo servirci del GSI Watkat, che emula il classico echo a bobina, disponbile da questo link:

http://www.genuinesoundware.com/?a=showproduct&b=36

Abbinatelo al Combo Model F e vi ritroverete immersi nelle atmosfere di Set the control.

 

 

16 | GIAMPAOLO NOTOUn altro plugin che potrebbe tornarci utili nel corso del nostro viaggio sonoro è l’Elottronix un’emulazione del Frippertronics, disponibile da questo link nella versione standard ed extra large:
http://www.webring.org/l/rd?ring=synthedit;id=9;url=http%3A%2F%2Fwww%2Euv%2Ees%2F~ruizcan%2F