PARLIAMO DI… COMPRESSORI

Ci sono alcuni effetti che, per la loro particolare metodologia di trattamento del segnale, vengono gestiti con maggiori difficoltà dai musicisti… uno di questi è sicuramente il COMPRESSORE.

Molto spesso mi capita di rispondere a domande del tipo: “ho comprato un compressore… ora cosa ci faccio ?”, “dove è meglio inserire il compressore ?”… questo proprio perchè risulta spesso più complicato comprendere effettivamente quale sia l’utilità di un compressore e dove possa essere utilizzato all’interno di una catena effetti.

Cominciamo con il dire che un compressore modifica l’intervallo dinamico del segnale: solitamente il compressore viene usato per ridurre le frequenze più alte oltre una certa soglia e contemporaneamente rafforzare le frequenze medio-basse, aumentando anche il sustain.
Il compressore può comprire una grande varietà di usi e talvolta può anche essere usato da booster.

Proprio per queste sue caratteristiche, il compressore trova la sua collocazione ottimale all’INIZIO della catena effetti.

Va detto che l’uso del compressore non è necessario “a prescindere”: ovverro l’uso di un compressore nella catena effeti va valutato con cura, avendo particolare attenzione al tipo di sound che si vuole ottenere… ed è buona norma fare dei test approfonditi soprattutto sul segnale pulito.

Il compressore, infatti, trova una delle sue applicazioni migliori (soprattutto per i gilmouriani) proprio con il segnale pulito: in questo caso infatti può contribuire in modo determinate a trasformare il sound da discretto a fantastico!
Bisogna ovviamente prestare attenzione perchè proprio per le sue caratteristiche il compressore contribuisce ad esaltare anche gli eventuali rumori presenti nel segnale… e quindi va dosato con parsimonia.

Nel suo uso, invece, prima di un distorsore o di un tube driver, il compressore, trova un’applicazione importante per riempire il sound in quello parte dello spettro in cui spesso il segnale rimane un può vuoto… i bassi volumi.

Ci sono molti differenti tipi di compressori in commercio… volendo sceglierne alcuni, soprattutto per un utilizzo “alla Gilmour” possiamo citare l’MXR Dynacomp, il BOSS CS-2/CS-3, l’IBANEZ CP-9 ed il DEMETER Compulator.

I setting ovviamente variano da compressore a compressore e soprattutto da brano a brano…
…questi sono alcuni dei setup usati nel sound di Gilmour

DEMETER COMPULATOR
Compression 60% | Volume 70%

BOSS CS-2
Level 75% | Attack 40% | Sustain 40%
Level 40% | Attack 40% | Sustain 65%

MXR DynaComp
Output 70% | Sensitivity 35%

DALLAS ARBITER FUZZ FACE

Analizzando il sound di Gilmour, abbiamo accennato diverse volte all’importanza che ricopre un effetto come il Big Muff, in particolare nei setup cosidetti “moderni”… intendendo con questo termine il sound Floydiano dell’era post Waters.

Ma nella stessa misura in cui il Muff è fondamentale nel sound Gilmouriano moderno, c’e’ un altro effetto che caratterizza in modo predominante il sound Gilmouriano meno recente: si tratta del DALLAS ARBITER FUZZ FACE.

FUZZ FACE

Si tratta di un effetto molto molto semplice ma dal sound incredibile: in molti nel corso degli anni sono rimasti affascinati da questo pedale e tanto per citarne solo alcuni, possiamo dire che usavano il Fuzz Face… Jimi Hendrix, Syd Barret, Jimmy Page e molti altri.

Come detto si tratta di un effetto molto semplice, basato su due transistor e pochi altri componenti passivi (resistenze e condensatori).
La prima versione era equipaggiata con transistor al germanio NKT275 che conferivano al sound un tono molto caldo e pastoso; poi vennero i modelli con trasistor al silicio BC108 (in sostituzione degli AC128 al germanio) che permettevano di avere un guadagno maggiore ed un sound più “cristallino”.

FUZZ FACE

David usò il Fuzz Face fin dal suo ingresso nei Pink Floyd… già nelle registrazioni di “A Saucerful of Secrets” David utilizzò come distorsore il Fuzz Face che continuò ad usare fino al 1976 quando, con la prima pedalboard targata Cornish, arrivò il Fuzz Cornish e il Big Muff.
In realtà David poi continuò ad avere un Fuzz Face nella propria pedalboard fino alla metà degli anni 80.

Questo il setup usato da David sul Fuzz Face
Fuzz 90% | Volume 70%

Va detto che, soprattutto con l’avvento del Fuzz Face con transistor al silicio che offriva un maggior guadagno, Gilmour affiancava sempre un pedale volume al Fuzz Face, proprio per gestire al meglio la grande escursione in termini di gain che il pedale offriva… permettendo di usare lo stesso pedale sia nelle parti ritmiche sia in quelle soliste.