LIVE IN GDANSK DVD – Contenuti Nascosti #2

Ancora un contenuto nascosto tratto dal DVD “Live in Gdansk”

Questa volta si tratta della fase di soundcheck (molto interessante…), allestimento del palco ed anche considerazione storico-culturali per il concerto tenuto a Danzica (Gdnask).

Per visualizzare il filmato, andate alla fine di “Gdansk Diary” dopo i titoli di coda, comparirà sullo schermo l’uomo disegnato (wireman) che dirige l’orchestra, quando compare premete Enter sul telecomando.

COLLEGAMENTO EFFETTI-AMPLIFICATORE

A volte i problemi maggiori nel setup di un chitarrista non risiedono nella qualità o nella tipologia degli strumenti che usa, ma piuttosto nel modo in cui essi sono collegati tra loro.

Come abbiamo visto, ad esempio parlando del metodo dei 4 cavi, un corretto collegamento tra gli effetti e l’amplificatore, può fare la differenza tra un sound mediocre ed uno buono, senza cambiare un solo pedale.

Va detto che questo argomento è stato anche trattato nella GUIDA AGLI EFFETTI presente su questo blog e di cui raccomando la lettura.

Cerchiamo ora di approfondire meglio il discorso.

Una prima importante precisazione che va fatta è relativa alle differenti tipologie degli effetti per chitarra, al di là infatti dei singoli nomi, i vari effetti per chitarra possono essere distinti sulla base del loro modo di trattare il segnale: tutti gli effetti possono così essere divisi in quattro grandi aree
– Dinamica (compressori)
– Distorsione (overdrive, distorsori, fuzz)
– Modulazione (chorus, phaser, flanger, vibrato)
– Ambiente (reverb, echo, delay).

Per quanto poi ci interessa in questo caso specifico, ovvero parlando del collegamento tra effetti e amplificatore, possiamo raggruppare le aree in Dinamica-Distorsione e Modulazione-Ambiente.

Gli effetti di Modulazione-Ambiente andrebbero collocati sempre dopo la sezione di preamplificazione, mentre quelli di Dinamica-Distorsione andrebbero prima dello stadio preamplificatore.
In alcuni casi particolari anche gli effetti di modulazione posso essere usati prima della preamplificazione.

Nei casi in cui poi si utilizzi la distorsione dell’amplificatore (canale gain o overdrive), il collegamento degli effetti di modulazione e ambiente dopo il preamplificatore assume un valore ancora più essenziale: collegando infatti un delay o un chorus direttamente sull’input dell’amplificatore e utilizzando poi il canale gain, si avrebbe la distorsione sia del segnale origianale sia di quello con effetto… ottenendo così un suono di bassissima qualità.

Si capisce, quindi, come sia fondamentale poter avere alcuni effetti posizionati prima del preamplificatore ed altri dopo, tra preamplificatore e finale.

Per realizzare questi collegamenti si utilizza il loop effetti (fx loop) presente nell’amplificatore e anche nei sistemi multieffetto.

Il loop effetti è sostanzialmente costituito da due “canali” dedicati che sono Send e Return.
Si tratta, in pratica, di una interruzione del collegamento tra preamplificatore e finale di potenza (loop in serie), attraverso la quale è possibile collegare una serie di effetti.

I loop effetti possono essere di due tipi: in serie o in parallelo.

Normalmente il loop più utilizzato dai costruttori di amplificatori è il loop in serie: questo sistema è il più comune, ma anche il meno efficiente, in quanto può comportare (quando non è ben realizzato) una perdita di segnale.
Nel loop in serie tutti gli effetti collegati seguono la serie di collegamenti
PRE > EFFETTI > FINALE

Il loop in parallelo, invece, il collegamento pre-finale, non viene interrotto, piuttosto gli viene sommato (in parallelo) quanto arriva dal loop effetti, in questo modo si ovvia alla perdita di segnale ed si ottiene un sound migliore.
Nel loop in parallelo, il segnale in arrivo al pre viene sdoppiato per essere poi risommato nel finale
PRE > FINALE < EFFETTI < PRE Nel caso di sistemi multieffetto, si possono combinare i due loop effetti (quello del mfx e quello dell'amplificatore) per definire con precisione quali effetti usare prima del preamp dell'ampli e quali dopo, oltre ovviamente a decidere quale preamp usare (nel caso di multieffetto con preamp interno). Ovviamente il collegamento effetti-amplificatore è anche influenzato da altri fattori come la composizione stessa della catena effetti, il tipo di amplificatore, il tipo di loop effetti presente... e via di seguito, però indipendentemente da questi fattori saper collegare al meglio i diversi dispositivi, magari tenendo a mente alcune regole di base (come quelle accennate) può realmente fare la differenza tra un sound mediocre ed uno spettacolare.