ROMANO BURINI DG SET CUSTOM PICKUP

Da qualche tempo mi passava per la testa l’idea di fare un cambio pickup nella mia Black Strat: sentivo l’esigenza di avere qualcosa in più, a livello di impatto sonoro, dalla mia Black.
Non che i miei pickup suonassero male, però sentivo che qualcosa mancava… non ero completamente soddisfatto.

La configurazione che avevo era la “classica” con Custom Shop 69 al manico e al centro ed un SSL-5 al ponte.

Ho cominciato così a guardarmi intorno, cercando tra i prodotti artigianali italiani, che credo siano tra i migliori del mondo.

 

ROMANO BURINI DG SET
La mia attenzione è stata catturata dal DG SET realizzato da ROMANO BURINI.
Avevo già letto ottime recensioni sui prodotti di Romano e così,dopo aver scambiato qualche email con lui, ho ordinato il mio set.

ROMANO BURINI DG SETIl tempo necessario a preparare il set (eh si perchè sono pickup avvolti a mano, su specifiche del cliente!) ed il pacchetto con il prezioso contenuto era sul mio tavolo.

Già dal modo in cui sono confezionati i pickup, si percepiscono la cura e l’attenzione che ci sono dietro questo lavoro; con l’occasione ho preso anche un cavo segnale, sempre realizzato a mano da Romano, con specifiche di tipo professionale.

 

Il DG SET è set completo di tre pickup, single coil, replica molto accurate dei pickup (o forse meglio dire delle sonorità) della Black Strat di David Gilmour.

ROMANO BURINI DG SETI tre pickup sono avvolti utilizzando tre tipi differenti di filo con avvolgimenti calibrati e resistenze elettriche studiate per le corrispettive posizioni.

I fili diversi hanno caratteristiche diverse e influiscono sull’attacco della nota, sul decadimento e sul contenuto armonico.

Il pickup centrale non è RW/RP perchè, fatte le dovute prove, suona sensibilmente meglio così insieme con agli altri.

I pickup sono rigorosamente avvolti a mano con tecnica scatterwound (sovrapposizione irregolare e incrociata delle spire)

 

ROMANO BURINI DG SETMontando i pickup ho approfittato per fare anche un paio di altre modifiche all’elettronica: una nuova schermatura del body e del pickguard, realizzata totalmente con fogli di rame e con una migliore gestione dei collegamenti di massa;
aggiornato anche del condensatore sul pot dei toni, che ora è un Sozo Mustard Vintage da 0,022 uF (micro Farad) che lo stesso Romano ha avuto cura di inviarmi.

 

Rimontanto il tutto è ventuo il momento di collegare la chitarra all’amp e di fare qualche prova.

Il termine che penso meglio faccia capire la prima sensazione avuta subito dopo aver suonato le primissime note è : impressionante!
La sensazione è stata quella di passare ad un livello superiore, ad una nuova concezione di suono.

Il suono è nettamente più “ricco”: si percepisce nettamente sotto le corde una maggiore dinamica, definizione e sustain.

Al manico il pickup regala una pasta sonora molto ricca e calda, il suono è rotondo… quasi tridimensionale.
Un sound molto vintage, ma con un’ottima risposta dinamica.

Al centro il pickup offre un sound più sfumato e leggero, un suono morbido e definito.

Al ponte il pickup sa essere cattivo quanto basta, senza eccedere e senza perdere mai il suo caratteristico sound vintage.
La ricchezza timbrica di cui è capace è notevole e regala un suono potente e con attacco notevole.
In combinazione con il pickup al manico (neck/bridge switch on) il suono si ammorbidisce e guadagna una grande pasta sonora.

 

In casi come questo (recensione di pickup) credo che realizzare dei sample audio che rendano giustizia al prodotto in oggetto sia molto difficile, sono troppe le variabili che entrano in gioco (tipo di microfono, posizionamento, tipo di cono, amplificatore, cavo, chitarra, qualità di registrazione, …) e si rischia di far sentire un suono “diverso” da quello reale.

Ho pensato però che, comunque, registrare qualcosa per dare almeno un’idea del sound di questi pickup, potesse essere utile… e così la scelta è caduta (inevitabilmente) sull’intro di “Coming Back to Life”: un solo pulito, in cui si possono apprezzare al meglio i pickup (ponte e sul finire manico).

La registrazione è stata fatta con Black Strat, pedalboard V3, testata Hiwatt T40HD e cassa Hiwatt 2×12 Fane, SM57
Gli effetti utilizzati sono minimi: Compressore e Delay.
Non ci sono stati “ritocchi” in fase di post-produzione, per evitare di modificare il suono originale dei pickup.

COMING BACK TO LIFE – INTRO (ROMANO BURINI DG SET)

 

In conclusione devo dire che il DG SET ROMANO BURINI mi ha veramente impressionato: si ha la netta sensazione di trovarsi di fronte ad un prodotto di qualità superiore rispetto al resto.

Si percepisce immediatamente un contenuto armonico superiore, con una ricchezza timbrica ed una dinamica eccellenti.

Il costo dell’intero set è di 210 Euro, a cui vanno aggiunte le spese di spedizione.

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21 Commenti

  1. Da ex possessore di un tris di SSL-1, e fiero utilizzatore dei DG di Romano ormai da anni, non posso che confermare quanto io sia entusiasta del loro suono. Con un minimo di accortezze, come le giuste regolazioni sui pedali di boost e compressione, ma anche qualche giro di vite dei pickup (cosa spesso trascurata ma molto utile per compensare le giuste frequenze ed evitare bassi troppo bombosi e alte troppo presenti), si raggiunge un punto in cui si dice “Ok, perfetto”; d’altronde nulla è plug and play, men che meno se si cerca di raggiungere il Gilmour sound, approssimandolo il più possibile. Romano, poi, è una persona davvero squisita e disponibile, con la quale potersi confrontare spesso e da cui imparare molto.

  2. Ciao Giampaolo,
    grazie per questa recensione e specialmente per la registrazione. Da tempo mi chiedevo che accorgimenti si potessero prendere per avvicinarsi il più possibile al sound unico di Gilmour. Sono rimasto impressionato.
    Ho percepito lo stesso sound di Live in Pompeii 2016, come fosse lui a suonare.
    Farò un pensiero riguardo all’acquisto di questi pickup!

  3. Ciao a Tutti,
    deluso non so nemmeno da cosa, ma deluso, ho deciso di farmi consigliare dagli amici più esperti un bel Pick up al manico, e direttamente mi hanno indirizzato su quello del DG set di Romano Burini. Conoscevo la persona come un liutaio molto bravo a giudicare dal materiale presente sul Web, ho sentito la demo di Giampaolo sul blog, oltre alle altre varie recensioni lette e mi sono fidato.
    Ragazzi, oltre alla professionalità e alla serietà della persona, appena ho montato il pick up il risultato è andato oltre le mie aspettative, ho associato un condensatore “mojo dijon film/foil da 0.022 mfd” consigliatomi e speditomi da lui stesso.
    Un suono caldo e avvolgente ti entra nelle vene, e specifico che io suono in cantina con un vecchio fender a transistor anni 80 di 15W, e le corde della chitarra non sono nuovissime. La risposta con i distorsori e potente quanto un Humbucker, sui suoni puliti riesce a mantenere quella limpidezza tipica della strato.
    Ho sentito di tutto Dai custom Shop ai Seymour Duncan ecc… Ragazzi non ne parliamo nemmeno…
    W il made in Italy, sono sempre più convinto che il nostro artigianato non ha eguali. Grazie a chi me lo ha consigliato e grazie anche a Romano per tutto.

  4. Giampaolo, vorrei innanzi tutto ringraziarti per i preziosi consigli che in generale dai e che spesso mi hanno aiutato a perfezionare il mio suono.
    Trovo tuttavia doveroso far chiarezza su alcuni aspetti del sound e del pick-up al ponte della black strat, ovviamente sulla base delle mie constatazioni.
    Il pick-up della Gilmour signature non e’ un ssl-5 ma un ssl-1 custom fatto a mano, si vede dall’irregolarita’ delle spire, e’ dichiarato sul pick-up stesso e suona divinamente, a proposito voglio ringraziare Phil Taylor e la fender per aver tirato fuori una chitarra del genere; e si perche’ la magia del suono che quella chitarra esprime non sta solo nei pick-up ma in tutta la sua libidinosa costruzione e setup.
    In ogni caso, se acquistate un ssl5 rimarrete sicuramente insoddisfatti perche’ il suono non sara’ quello delle vostre aspettative,ma attenzione,se acquistate un ssl1, gran bel pick-up per il sound pre The Wall,vi risulterà peggiore dell’ssl5 per il sound da The Wall ad oggi ( trovo l’aver mitizzato l’ssl5 una furba trovata della seymour duncan e fender).
    Il prezzo della signature e’ alto ma giustificato da un sound assolutamente Gilmouriano, in alternativa ci sono diversi artigiani che producono strumenti o parti di essi assolutamente interessanti, io mi fido sempre dei consigli di Giampaolo ma ad oggi, alla luce delle mie infinite prove, posso solo consigliarvi di fare una spesa importante ma assolutamente definitiva, acquistare cioe’ una Signature, almeno che non sia per voi motivo di divertimento spendere/sperimentare, spendere/sperimentare e sperimentare magari senza suonare!!!

    • Ciao Luciano,
      ti ringrazio per l’apprezzamento.
      Riguardo il discorso della Signature… credo che il bello della musica, in generale, sia proprio nella sua soggettività.
      Io trovo la Fender Gilmour Signature una chitarra molto bella ma sopravvalutata, mentre tu la trovi un eccellente acquisto… credo che questa differenza di opinioni sia la cosa più bella che possa capitare per un blog come questo: opinioni completamente differenti, che sono la base per una discussione seria e proficua.

      Riguardo il mio giudizio sulla signature, voglio solo precisare due cose fondamentali: parlo ovviamente dopo aver avuto il piacere di provare per qualche tempo questa chitarra ed il mio giudizio è ovviamente anche in relazione al suo prezzo; ovvero dovendo fare un bilancio tra costi e benefici della chitarra, ritengo che il suo costo non sia giustificato dai benefici che porta e che sia possibile, per chi non vuole o non può spendere quei soldi, ottenere un risultato ugualmente eccellente, con una spesa di gran lunga inferiore.

      Conosco abbastanza bene i pickup montati sulla Black Strat originale… e ne abbiamo parlato anche molto qui sul blog: l’SSL-1 e l’SSL-5 moderni, non sono neanche lontanamente paragonabili con l’SSL-1C DG dell’originale.
      Dovendo fare una scelta, personalmente, ho sempre trovato l’SSL-5 (moderno) più bello dell’SSL-1 (moderno)… ma siamo ovviamente ben lontani dall’originale.
      Riguardo i pickup al manico e al ponte, invece, ho sempre pensato che la soluzione migliore sia avere due CS69… che al momento sono, sempre secondo il mio parere, i pickup migliori del custom shop Fender; anche in considerazione del fatto che la Black Strat originale monta, al ponte e al manico, due pickup Fender originali dei primissimi anni 70.
      Ho suonato per diverso tempo con questa configurazione, con ottimi risultati, ma qualcosa continuava a non piacermi… e così ho scelto di passare ad un set di pickup custom: mai scelta fu più indovinata.

      Ho scoperto i pickup di Romano che sono di un altro pianeta: ispirati al set originale della Black e realizzati -a mano- su quelle precise specifiche.
      Questi pickup, associati ad una Strato con setup regolato alla perfezione (grazie all’aiuto di un liutaio professionista) mi hanno dato e mi continuano a dare, le sensazioni più belle mai avute con una Black Strat.

      • E’ vero i pick-up di Romano Burini sono molto buoni li ho montati sul l’altra strat, hanno un bell’attacco una dinamica ed una presenza eccezionale…quello al manico ed il centrale hanno il mio massimo apprezzamento…ma quello al ponte pur avendo indiscutibilmente alla base la pasta sonora di Gilmour non mi convince a pieno…sfalda un poco il suono rispetto all’ssl1 c DG, lo si nota soprattutto usando il Big Muff mentre con il Tube Driver il suono rimane più compatto, anzi approfitto per chiederti se tu hai avvertito questo problema e se si come lo hai risolto.
        In ogni caso sono d’accordo nel dire che il set di Romano e’ nettamente superiore a tutti i pick-up standard in commercio.

  5. Ciao Giampaolo devo dire che io ho 2 chitarre fatte da Romano ( lo conosco oramai da 3 anni ) un strato e una tele, piu mi sono fatto rifare i pick up per la mia ibanez prestige …non c’e niente da fare le cose fatte a mano e bene sono le migliori ,per quanto mi riguarda come lavora Romano non c’e ne in giro o comunque ci sono pochissime persone cosi’

  6. Grazie Giampaolo per questa “esperienza/recensione”! E’ proprio quello che cercavo… 😉 ottimo sound, realmente fedele e caldo…mi piacciono proprio sti pick! W il Made in Italy, spero di poterli prendere quanto prima…

    Buone feste a tutti quanti!

    Shine On..

  7. ho provato i pick up di romano, i gilmour , un humbucker e dei singoli “hendrix style” ed ho provato due sue chitarre ….come liutai non ha eguali, spero un giorno di potermi regalare una sua tele o strato con questi pick up gilmour

  8. Leggendo tutti i commenti si nota come ci siano opinioni diverse perchè i propri gusti sono diversi, tempo fa decisi di regalarmi una strato col mio nome e girovagando per il web arrivai in un forum dove si parlava di Romano Burini, è bastato poco per mettermi in contatto con lui e concordare il gioiello che ha impreziosito il mio parco chitarre, si sa, quando un chitarrista pensa di farsi costruire un’ascia su proprie specifiche fa una lista di componenti, elettronica, legni, vernici… alla fine la mia Signature si rifà come estetica alla Black Strat versione “All Black” 1974/1978 … le dimensioni del manico però non sono quelle di un manico ’63 ma quelle di un’American Standard perchè mi trovo meglio… Romano mi disse “Ti monto il mio set di Pick Up” e vedi che bomba esce fuori… aveva ragione… lui la definisce “Un Pianoforte” ha frequenze spettacolari… tornando al discorso che le opinioni sono soggettive, a me impressiona sempre il PU al ponte per il ruggito che ha sembre un Humbucker e quello al manico perchè mi trasporta negli anni ’70… ho letto qui che Giampaolo avverte un suono tridimensionale… ecco è la parola più giusta anche per indicare le mie sensazioni ognivolta che imbraccio la mia “FP #0001 Signature”

  9. sinceramente al manico mi sembra un po troppo tondo e cupo … pero’ forse è la mia impressione !! si nota comunque la buona dinamica e presenza del suono .
    Sarei curioso (come tutti qui) di sentire gli altri pck Vignoni sarebbe interessante se l’amico Antonio facesse un file mp3 !!! dai Anto’…
    ciao a tutti

    • concordo pienamente, i pickups Vignoni sono eccezionali. Ho cercato in giro dove poterli acquistare ma su internet li ho trovati solo su amazon e su humbucker.it
      qualcuno di voi li ha già provati?

  10. Ho letto attentamente la recensione sui pickups Romano Burini, e tengo a precisare che lo stesso schema della Strat Black di Gilmour l’ho realizzato con tre pickups artigianali di elevata qualità della Vignoni Pickups di Casterlfidardo: sono una cosa veramente ECCEZIONALE!!! Rendono un suono molto caldo ed avvolgente. Da precisare che uso un VOX AC30 H2 e pedaliera VOX TONELAB EX: ma senza pedaliera collegando la mia strat sul canale TOP BOOST si ha veramente la sensazione di avere sotto mano un mostro!
    Ho realizzato la schermatura totale del vano e del pickguard con nastro in rame a bassissima conduzione, e risultato neanche il minimo fruscio ad elevato volume.
    Inviterei tutti i Gilmourniani a prendere in considerazione anche questo set di pickups veramente fenomenali.

  11. ciao Giampaolo, ho provato il set di Romano, il pickup al manico mi è piaciuto di più di quello della Black Strat Fender, quello al ponte un po’ di meno, ma in definitiva, sono veramente ottimi. condivido quanto hai scritto. Quel ragazzo ha mani buone, e non solo per i pickups!!
    saluti

    • Ciao Giuseppe,
      si il pickup al manico credo sia il più bel pickup al manico che abbia suonato!
      A me piace anche quello al ponte, sicuramente lo trovo molto meglio del’SSL-5 Seymour Duncan che avevo prima.
      Devo dire che anche il cavo che ho preso da Romano è di qualità superiore.
      Veramente bravo il ragazzo!

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